
Un po’ di storia
Il X agosto è il giorno dell’omicidio del padre del Poeta e titolo di una sua famosa poesia.
Ogni anno il Processo affronta un argomento opponendo accusa e difesa col voto finale per assoluzione o condanna del pubblico presente. Il primo processo del 2001 fu dedicato proprio a quell’omicidio impunito. Il successo della manifestazione si deve soprattutto alla combinazione della serietà scientifica degli argomenti esposti e della spettacolarità del meccanismo processuale.
Il verdetto del Processo viene emesso dal pubblico presente munito di paletta. L’organizzazione è di Sammauroindustria. L’ingresso è libero e gratuito.
Processo a Ulisee
Il tribunale:
A guidare l’accusa sarà Mauro Bonazzi, professore ordinario di storia della filosofia antica e medievale a Utrecht (Paesi Bassi). In difesa di Ulisse, il grecista Giulio Guidorizzi, docente in passato alle Università di Milano e di Torino.
Presidente del Tribunale Gianfranco Miro Gori, fondatore del Processo e direttore di Sammauroindustria.
Perché processare Ulisse?
Edizione numero 22 del Processo, l’evento mai si era avventurato su un imputato in tempi così lontani, con radici nell’antichità della nostra storia.
Secondo l’accusatore Bonazzi, Ulisse è stato un personaggio leggendario che nasconde una realtà diversa. “Dietro all’uomo paziente emerge una persona vendicativa ed egoista, con cui è pericoloso avere a che fare. Ne sanno qualcosa il povero Palamede e i Proci, nonché i Troiani che fecero l’amara esperienza diretta dei suoi inganni”. Ma le vere colpe del personaggio, sempre secondo Bonazzi, starebbero “nel modo in cui ha trattato chi di lui si è fidato. È qui, nell’essere riuscito ad occultare quello che ha fatto a chi gli era vicino, in questa incredibile capacità di mistificazione fatta di omissioni, capaci di trasformare la realtà, che è il suo capolavoro”. Dunque, altro che eroe, secondo l’accusa Ulisse sarebbe stato un vero e proprio mistificatore della storia.
Non concorda con la visione il difensore Guidorizzi. “Come si fa a condannare Ulisse? Se si condanna lui bisogna condannare ognuno di noi, perché Ulisse ci è davvero vicino: non è un eroe armato di lancia e spada, un guerrafondaio, ma uno che in guerra ci è andato contro sua voglia. L’hanno ricattato: o ti arruoli o uccidiamo tuo figlio, gli hanno detto. E così è partito, ed è sempre stato leale coi suoi compagni; anzi, dato che era il più intelligente di tutti, gli hanno fatto fare le cose più difficili; si è dovuto sporcare le mani lui perché nessun altro aveva il coraggio di farlo. È lui che ha vinto la guerra, con l’astuzia del cavallo. Eppure, non ha voluto medaglie o potere. Gli bastava tornare a casa, dalla sua famiglia”.
Informazioni utili
L’accesso alla manifestazione è consentito dalle ore 20:00. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti (430). In caso di maltempo, il Processo si svolgerà nella Sala del Teatro (100 posti).
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